La dieta contro il dolore cronico

Prof. Giorgio Calabrese Dietologo
02 Giu 2021
La dieta contro il dolore cronico

Cos’è il dolore cronico

Chi soffre di dolore cronico sa quanto sia pesante la sua sopportazione, perché modifica profondamente ogni azione e reazione della vita di tutti i giorni, vista la sofferenza continua. Questo tipo di dolore, purtroppo, è molto diffuso nel mondo e in Europa sono circa 80 milioni le persone affette da dolore cronico moderato-grave. L’Italia è al terzo posto con una prevalenza che raggiunge il 26% della popolazione: 13 milioni di persone, con una percentuale maggiore al Nord-Ovest (27.7%) e quella più bassa è a Sud, dove comunque si attesta un 21.7%. Le sostanze chimiche presenti nei farmaci, inoltre, generano nel nostro organismo un’intossicazione, soprattutto epatica e renale, portandoci ad un risultato paradossale: abbiamo più disturbi di prima. Potremmo, invece, cambiare questa tendenza cominciando a correggere la nostra alimentazione.

Il dolore cronico è spesso associato ad ansia, depressione e limitazioni nella mobilità e nelle attività quotidiane, riducendo sostanzialmente la qualità della vita. Noi medici prescriviamo sovente, in questi casi, gli analgesici, in particolare gli oppioidi,  che sono uno dei principali metodi di trattamento farmaceutico per il dolore cronico.

La dieta può aiutare nel trattamento del dolore cronico?

Si ritiene che il dolore cronico sia, in parte, il risultato di stress ossidativo e infiammazione e la ricerca clinica ha indicato i collegamenti tra queste condizioni e il nostro regime alimentare.  Pertanto, una giusta dieta diventa un trattamento terapeutico particolarmente promettente per il dolore cronico, con numerosi studi che suggeriscono che la dieta ha un effetto notevole sul dolore fino al livello cellulare.

In una recente revisione, i dati di una serie di studi clinici che valutano l’effetto di tre diete, ricca di antiossidanti, a basso contenuto di carboidrati e mediterranea, su stress ossidativo e infiammazione sono raccolti e discussi nel contesto del dolore cronico. I dati clinici suggeriscono che la dieta mediterranea e il regime dietetico con pochi carboidrati sono entrambi interventi particolarmente promettenti. È stato dimostrato, per esempio, che bassi livelli di vitamina D sono correlati a un aumento della sensibilità al dolore a livello centrale e anche il grado di idratazione è correlato al dolore; altri ancora che un elevato consumo di frutta e verdura è associato a una riduzione di alcuni indici infiammatori e dello stress ossidativo.

Né è derivata  la piramide del dolore cronico che vede alla base l’acqua, seguita dalla verdura e la frutta e poi dagli altri alimenti da consumare, via via, con minore frequenza, che è sovrapponibile   a quella della dieta mediterranea. Le due piramidi hanno molto in comune, a cominciare dalla prevalenza degli alimenti di origine vegetale.  In questa piramide, però, rispetto a quella mediterranea, viene dato maggiore risalto ad alcuni alimenti come spezie, semi, yogurt, pesce, legumi. Questi ultimi, insieme ai cereali integrali, alla frutta e alla verdura, sono un’importante fonte di fibra che, in presenza di adeguata idratazione, aiuta a risolvere la stitichezza, dovuta all’uso dei farmaci usati per combattere il dolore cronico. Interessanti sono le supplementazioni di specifici nutrienti  come le  Vitamine: D e B12, oltre che degli acidi grassi omega 3, nel caso in cui le persone con dolore non riuscissero a consumare adeguate quantità di pesce, la più importante fonte di questi grassi.