Abbiamo sempre detto che un piatto di pasta, per quanto ipercalorico, non possa da solo e, mangiato una tantum, pregiudicare la salute dei consumatori, ma in Italia quando si parla di spaghetti o pasta alla carbonara ci si allarma perché i condimenti grassi di questa salsa condizionano la salubrità del semplice piatto di pasta.
Nonostante chi scrive metta sempre sul chi va là i consumatori gourmets della carbonara, per onestà scientifica è da dire che molti degli ingredienti di questo gustoso e grasso piatto contengono proprietà benefiche per il corpo.
Le uova sono una fonte di proteine ad elevato valore biologico e sono ricche di vitamine del gruppo B, tra cui la vitamina B12, che rinforza i tessuti nervosi, favorisce la produzione dei globuli rossi e partecipa al metabolismo di proteine e lipidi. Bisogna però stare attenti a non esagerare perché le uova hanno un elevato contenuto di colesterolo: 270 mg ogni 100 grammi.
Il Pecorino o in alternativa il parmigiano reggiano sono formaggi tutto sommato non troppo calorici, con 431 kcal ogni 100 grammi di prodotto, soprattutto se paragonati a formaggi meno stagionati. Questi latticini sono molto digeribili e hanno pochissimo lattosio e grazie alla presenza di esorfine, producono effetti antidolorifici e tranquillizzanti con conseguente stato di benessere ed, infine, è un alimento utile per allontanare il rischio di obesità e diabete.
La pasta ha un grande potere saziante: come carboidrato non dovrebbe essere mai esclusa dalla dieta, perché contiene vitamine del gruppo B, soprattutto la B1, importante per il corretto funzionamento del sistema nervoso. Grazie alla cottura della pasta, dal suo amido si libera il glucosio: questo favorisce la sintesi della serotonina, il neurotrasmettitore che ti fa provare una sensazione di benessere.
Gli spaghetti alla carbonara per due persone quante uova prevedono? In genere si usa un uovo intero per ogni persona ma c’è chi usa un tuorlo ciascuno più un uovo intero ogni quattro persone per garantire il giusto grado di cremosità e, quindi, un uovo e un tuorlo sono il giusto compromesso.
Un etto di pasta alla carbonara fornisce in media 565 kcal, con 25 grammi di proteine, 79 gr. di carboidrati e 17 grammi di grassi. E’ consigliabile prediligere la pasta di grano duro, meglio se trafilata al bronzo e anche integrale. Meglio, comunque, scegliere gli spaghetti che hanno l’indice glicemico inferiore e quindi sono adatti anche ai diabetici e a chi deve perdere peso. La pasta deve essere assolutamente al dente perché dà più sazietà e ha un indice glicemico più basso. Attenzione, quindi, a non cuocerla eccessivamente. Qualora succedesse raffreddarla sotto un getto d’acqua corrente.
Per la sua quantità di iodio la carbonara è anche un po’ amica della tiroide e se dopo averla consumata la associamo a della verdura amara, come ad esempio la rughetta o l’indivia, si riduce la ritenzione idrica che un piatto di pasta abbondante potrebbe causare. Qualcuno chiede se la carbonara faccia male la sera a cena. Partendo dal presupposto che la pasta di sera rilassa e fa anche dimagrire, questo piatto può essere consumato una tantum anche di sera, soprattutto se siamo stressati o se soffriamo d’insonnia, se in menopausa si hanno le vampate o se si soffre di sindrome premestruale. Questo perché, come detto sopra, la pasta favorisce la sintesi di serotonina e di melatonina facendo assorbire maggiormente il triptofano e quindi ci fa rilassare e favorisce il sonno. Se ci rilassiamo si riducono gli ormoni dello stress, fra cui il cortisolo, che favoriscono l’aumento di peso.